Uno
studio sul significato spirituale del Tabernacolo
- a cura del
Centro Comunitario Evangelico Castellanza (VA) -
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Capitolo 8:
Non per quello che dà, ma per quello che è
«Dite
a Dio: Come son tremende le opere Tue!
Per la
grandezza della Tua forza i Tuoi nemici Ti aduleranno.
Tutta
la terra si prostrerà dinanzi a Te e a Te salmeggerà,
salmeggerà al Tuo Nome»
(Salmo 66:3-4)
1.
Davanti al velo
2.
L'intercessione
3.
L'adorazione
3.a.
L'adorazione
inquinata
4.
Il profumo
5.
Le stanghe
6.
L'ultimo compito
1.
Davanti al
velo
In fondo al luogo
santo si vede un altro oggetto di legno dacacia
ricoperto doro: è laltare
dei profumi, dove i sacerdoti
bruciano il profumo fragrante davanti allEterno (Esodo 30:1-10).
Lì si trovano proprio davanti al
velo che li separa dal luogo santissimo dove cè la
presenza dellEterno.
Non possono andare oltre.
Presso laltare doro
compiono il loro servizio più alto.
La Bibbia stessa ci
spiega il significato del profumo:
«La mia
preghiera stia nel Tuo cospetto come lincenso» (Salmo 14:1-2).
«Avendo
ciascuno una cetra e delle coppe doro piene di
profumi, che sono le preghiere dei santi» (Apoc. 5:3).
«E un altro
angelo venne e si fermò presso laltare, avendo
un turibolo doro; e gli furon dati molti
profumi affinché li unisse alle preghiere di tutti i
santi sullaltare doro che era davanti al
trono. E il fumo dei profumi, unendosi alle preghiere
dei santi, salì dalla mano dellangelo al
cospetto di Dio» (Apoc. 8:3-4).
È dunque chiaro che
laltare dei profumi ci parla della preghiera dei
santi.
Tutte le persone religiose pregano, ma non tutte le
preghiere raggiungono il trono di Dio.
Tutti i cristiani pregano ma non tutte le loro
preghiere sono accettate da Dio.
Abbiamo già parlato delle preghiere
sbagliate che si fanno fuori del cortile e fuori
del santuario.
Pregare è avere un
colloquio con lOnnipotente ed è chiaro che
colui che prega deve avere il giusto rapporto con Dio,
il giusto atteggiamento di cuore, e deve pregare nel
giusto modo per essere accettato (Prov. 28:9; Giov.
4:23).
2.
L'intercessione
Ci sono molti tipi
di preghiera:
cè la preghiera di umiliazione
di ravvedimento
la confessione di peccati
Una grande parte delle nostre preghiere è
formata da semplici richieste quando chiediamo a
Dio di darci forza, aiuto, guarigione, soccorso
materiale e spirituale; ci sono preghiere in cui
ci dedichiamo, ci arrendiamo e ci sottomettiamo a
Dio.
In altre preghiere esprimiamo la nostra
riconoscenza per tutto ciò che Dio ha fatto per
noi: Lo ringraziamo per le Sue benedizioni e
soprattutto per Gesù Cristo che Egli ha mandato
per salvarci.
Di tutti questi tipi
di preghiera se ne trovano esempi nella Bibbia: essi
hanno il loro posto legittimo.
Sono però limitati a causa di una
sola ragione: il loro movente, il loro punto centrale è
sempre colui che prega.
Egli chiede perdono
per i SUOI
peccati, chiede aiuto per i SUOI
bisogni, sente la necessità di giungere ad un
livello più alto nella SUA
vita spirituale, arrende la SUA
vita a Dio, esprime la SUA
riconoscenza per ciò che Dio ha fatto per LUI.
Chiede
aiuto quando si sente bisognoso, ringrazia quando
si sente riconoscente.
Un vero
sacerdote però non cerca se stesso, nemmeno nella
preghiera.
Egli è
rappresentante di Dio presso lumanità e anche
rappresentante dellumanità presso Dio.
Soffre
le sofferenze altrui e porta i loro bisogni a Dio,
supplicando per la loro salvezza e la loro crescita
spirituale, affinché Gesù sia glorificato in loro.
Una tale preghiera si
chiama INTERCESSIONE.
Infatti, un vero
sacerdote intercede per altri presso Dio (Ebr. 5:1).
Paolo
intercedette per gli Efesini (Efes.1:15-21; 3:14-19)
e per tutte le chiese.
Ogni servitore di Dio ha
il privilegio di supplicare Dio non per se stesso ma per
gli altri.
Egli ha il diritto di liberare la sua mente da ogni
preoccupazione riguardo al proprio benessere
materiale e spirituale, nella piena fiducia che Dio
ci penserà.
Liberato così, egli può dedicare tutte le sue
energie per la salvezza eterna dei perduti (Matt. 6:31-34;
Filipp. 4:6-7; 2 Timoteo 2:3-4; 1 Pietro 5:7).
3.
L'adorazione
È grande il
privilegio e la gioia di coloro che hanno scoperto il
segreto e la potenza dellintercessione!
La loro preghiera cambia il mondo e
la storia.
Collaborano con Dio nellesecuzione dei Suoi piani
dinfinito amore verso lumanità e verso
questo pianeta.
Tuttavia, cè
ancora un altro tipo di preghiera che ò più
eminente dellintercessione.
La preghiera
suprema non ha come centro i bisogni e i
sentimenti di colui che prega e nemmeno la
salvezza del mondo e dei perduti.
La preghiera più eccellente
è quella che ha Dio stesso come centro.
Questo tipo di
preghiera si chiama ADORAZIONE;
in essa si loda e si magnifica Dio non
per quello che Egli dà,
ma per quello che Egli è.
Nelladorazione
esaltiamo la grandezza, il carattere e gli
attributi di Dio, senza preoccuparci della
situazione in cui ci troviamo, senza farci
guidare dai nostri sentimenti personali di
insoddisfazione o riconoscenza, senza caricarci
del fardello schiacciante del bisogno del mondo.
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Davide conosceva il
segreto delladorazione, anche nei momenti più
brutti della sua vita (Sal. 22:19-25; Sal. 57; Sal.
59:1-3 e 15-17; Sal. 69:29-3O, ecc.).
Ladorazione rimane
in eterno.
Ci
sarà un tempo, quando saremo nella gloria, che non
confesseremo più alcun peccato e che non formuleremo
più alcuna richiesta perché non avremo più bisogni.
Ci
sarà un tempo che non pregheremo più per i perduti
perché avranno ormai raggiunto la loro destinazione
definitiva.
Ma in tutta
leternità non ci sarà mai un solo momento che non
troveremo nuove ragioni per lodare ed esaltare Dio per
tutto ciò che è, per il Suo amore, la Sua sapienza, la
Sua giustizia, la Sua santità.
Ladorazione è eterna come Dio è eterno, Egli non
cambia: «la Sua lode dimora in perpetuo» (Sal. 111:10).
Se
dunque in tutta leternità ladorazione
non si esaurirà mai, non sarebbe per noi ora di
cominciare adesso ad adorarLo?
Sarà
facile adorarLo quando saremo nella gloria!
Allora
Lo adoreremo più perfettamente, con più gioia e con
grande pienezza.
Tuttavia
abbiamo adesso un privilegio che allora non avremo
più: cioè di adorare lEterno nelle sofferenze!
Pensiamoci un po: in mezzo a
tutti quei secoli infiniti delleternità si trova
un piccolissimo intervallo di tempo in cui possiamo dare
a Dio una gioia infinita, adorandoLo anche con le lacrime
agli occhi.
Gli rifiuteremmo questa gioia?!
3.a.
L'adorazione
inquinata
Come laltare
degli olocausti, anche laltare dei profumi ha
quattro corni, simbolo di forza.
Quelli
dellaltare degli olocausti
erano ricoperti di rame
e ci parlavano della nostra guerra
contro Dio: erano come pugni alzati
verso il cielo.
I corni dellaltare dei profumi
sono ricoperti doro
e parlano delle nostre mani alzate
verso il cielo in adorazione (Sal. 134:1-2).
Le stesse forze che
prima consumavamo ribellandoci a Dio, le usiamo adesso
per glorificarLo; infatti, Egli ci ha comandato di amarLo
con tutta la nostra FORZA.
I
corni dellaltare degli olocausti erano spesso
coperti di sangue (Lev. 4:25,30) e
questo ci sembra abbastanza chiaro: Cristo ha sparso
il Suo sangue per purificarci da ogni peccato e
ribellione contro Dio.
Potremmo
però meravigliarci leggendo che anche i corni
dellaltare dei profumi erano coperti di
sangue (Es. 30:10; Lev. 4:7,18).
Infatti, anche
nei momenti più intimi e sacri di adorazione, il
peccato non manca.
Possiamo
addirittura chiederci che cosa rattristi ed
offenda il Signore di più: le bestemmie dei
peccatori lontani da Lui, o ladorazione
inquinata dei Suoi eletti, ai quali Egli ha dato
tutto il Suo amore e tutti i Suoi privilegi!
È un fatto triste che proprio quelli che Gli
sono più vicini Gli infliggano spesso il più
grande dolore.
Purtroppo,
quanto spesso è inquinata la nostra adorazione! |
Abbiamo
letto della vittoria che Dio diede a Giosafat in
risposta alla lode dIsraele (2
Cron. 20:22-24) ... e cominciamo a lodare Dio
per ottenere vittoria da Lui.
Abbiamo
letto che i centoventi lodarono e benedirono Dio
prima di ricevere la potenza dallalto (Luca
24:52-53) ... e cominciano ad adorare
Dio con lo scopo di ricevere così lo Spirito Santo o
qualche altra benedizione spirituale.
Il
risultato è uno strano tipo di preghiera dove i nostri
alleluia si mischiano con i nostri lamenti e
dove, sotto il manto delladorazione, tutto
il nostro interesse è concentrato su noi stessi e sui
nostri motivi e desideri.
4.
Il profumo
I sacerdoti,
bruciando il profumo sacro, portavano così un
odore soave allEterno, cioè una
cosa che piaceva al Signore.
Il profumo sacro era esclusivamente
per Dio (Es.
30:37-38).
Solo a Dio spetta ladorazione!
Secondo
Apocalisse 8:3-4, le preghiere dei santi devono unirsi
col profumo fragrante; è il profumo dadorazione
che rende le preghiere accettevoli e piacevoli a Dio.
Perciò ladorazione non deve mai mancare.
I sacerdoti, non
potevano portare a Dio qualsiasi profumo come pareva
bene a loro. Il profumo sacro era
preparato con componenti dettagliatamente prescritti (Es. 30:34-35).
Come
è composto il profumo della nostra adorazione?
Il
profumo del fariseo (Luca 18:11-12) era
composto da tutte le buone cose che egli faceva per
Dio, ma il Signore lo rifiutò.
Noi
cristiani moderni conosciamo questo passo della Scrittura
e siamo dunque avvertiti.
Preferiamo
quindi dire a Dio quanto siamo cattivi!
Ci
prodighiamo nellesporGli tutte le nostre
mancanze, tutti i nostri difetti e la nostra grande
debolezza, e crediamo che Egli senzaltro prenda
piacere in questa dimostrazione di umiltà.
Per
il Signore, però, questesposizione non è un
odore soave ma piuttosto una puzza
nauseante, ripugnante quanto lesposizione dei
meriti del Fariseo!
Con lui, abbiamo in
comune che esponiamo qualcosa di NOI STESSI, senza capire
che né i meriti, né lesposizione della mancanza
di meriti, potranno mai piacere a Dio.
Lunico che è
veramente piaciuto a Dio, è stato Gesù Cristo (Matt.
3:17). Solo Lui ha dato
se stesso in offerta e sacrificio a Dio, qual profumo
dodor soave (Efes. 5:2).
PER
MEZZO DI LUI dobbiamo offrire del continuo un sacrificio
di lode a Dio (Ebr. 13:15).
La nostra adorazione
sarà accettevole a Dio
se
in essa Lo esaltiamo per tutto ciò che Egli ha fatto
in Gesù,
se
glorifichiamo Cristo per tutto ciò che Egli è
PER noi e IN noi, lodandoLo per il Suo carattere,
per i Suoi meriti e per la Sua vittoria riportata
su ogni potenza diabolica.
Troviamo
esempi di giusta adorazione in Apocalisse 4:10-11; 5:8-114; 7:11-12;
11:16-18; 15:3-4.
5.
Le stanghe
Gli oggetti sacri
dovevano essere portati sulle spalle attraverso il
deserto, e perciò erano provvisti di stanghe.
Le stanghe indicano dunque che
questi oggetti dovevano essere presenti in mezzo al
popolo in ogni momento e in ogni luogo.
Laltare
degli olocausti aveva delle stanghe.
Infatti potremmo vivere
un solo giorno senza la virtù del sangue di Cristo, che
ci purifica momento dopo momento da ogni peccato?
Potremmo vivere un solo giorno alla presenza del Padre
senza lolocausto di Cristo che ci ha resi perfetti?
È
chiaro, ci vogliono le stanghe allaltare degli
olocausti. Grazie a Dio, la potenza del sacrificio di
Cristo è sempre presente e disponibile per coloro
che si sono arresi a Lui!
Anche
la tavola aveva delle stanghe.
La presenza di Cristo in
noi è perpetua; Egli, dimora in noi ogni giorno con la
Sua gioia, grazia e potenza.
Anche
nei momenti più tristi possiamo dire: «Cristo vive in
me, Egli farà la Sua opera anche adesso che sono
debole. Si vedrà la Sua presenza nella mia vita».
Pure
laltare dei profumi aveva delle stanghe.
Ogni giorno abbiamo il
grande privilegio di adorare lEterno. Il nostro
profumo fragrante è sempre disponibile e non finirà mai:
esso è Gesù Cristo e tutto ciò che Egli è.
Possiamo
ogni giorno portare allEterno questo odore
soave; Egli non ne sarà mai stanco. Questo è il
nostro dovere e privilegio perpetuo (Es. 30:7-8).
La
nostra natura umana fugge ladorazione; il
diavolo si oppone perché lodia e teme
ladorazione; i nostri sentimenti ci
distraggono dalladorazione e i nostri
fallimenti ci dicono che è ridicolo e
impossibile adorare Iddio nello stato in cui ci
troviamo ... eppure, ADORIAMOLO! Egli ha il diritto di
ricevere la nostra adorazione, qualunque sia lo
stato danimo in cui ci troviamo.
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«Degno è lAgnello» (Apoc. 5:12). «A Colui che siede
sul trono e allAgnello siano la benedizione e
lonore e la gloria e limperio, nei secoli dei
secoli» (Apoc. 5:13).
6.
L'ultimo
compito
«E quando
Aaronne accenderà le lampade sullimbrunire, lo
farà bruciare come un profumo perpetuo davanti
allEterno» (Es. :8).
Il profumo doveva
essere bruciato ogni mattina: ladorazione
è il nostro PRIMO compito.
Doveva
essere bruciato anche ogni sera
sullimbrunire: ladorazione è il
nostro ULTIMO compito.
La
notte sta calando su questo mondo e le nostre lampade
devono essere accese per poter accogliere Gesù
quando Egli ritornerà (Matt. 25:1-13; Luca 12:35).
Nello
stesso tempo, la chiesa deve dedicarsi
alladorazione. Purtroppo, questo suo ultimo
compito lha tanto trascurato!
NellApocalisse
leggiamo del libro che contiene la piena rivelazione del
pieno di Dio.
Questo libro è suggellato con sette suggelli che ne
impediscono lapertura e la lettura; sono sette
ostacoli che devono essere tolti prima che il Regno di
Dio possa manifestarsi.
Il
quinto ostacolo per esempio, è la mancanza di
martiri, la mancanza di persone che hanno dato la
loro vita per Gesù in modo di libazione (Apoc. 6:9-11).
Il
settimo suggello, lultimo ostacolo, è la
mancanza di preghiera e di adorazione (Apoc. 3:1-4).
Il Regno di Dio non si
manifesterà fino a quando la chiesa non avrà terminato
il suo compito di adorazione.
Solo
quelli che fanno parte del tempio di Dio e vi ADORANO non
saranno calpestati dai Gentili durante la grande
tribolazione (Apoc. 11:1-2).
La
nostra paura per il tempo della fine deve mutarsi in
gioia per il fatto che Dio finalmente si
glorificherà in questo mondo, anche per mezzo dei
Suoi giudizi (Is. 26:8).
La
preoccupazione per la nostra sorte durante il tempo
della fine deve cambiarsi in una preoccupazione per
la gloria di Dio (Atti 20:22-24; Filipp. 1:20).
Solo allora saremo capaci di adorare
Iddio anche e specialmente nei tempo orribile della fine.
Sarà totale il
fallimento di quei credenti che in fin dei conti
hanno sempre messo loro stessi al centro dei loro
pensieri e non Dio, quelli che nonostante tutte
le belle parole, Lo hanno
cercato per quello che dà e non per quello che
è. |
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